Riforma del processo del lavoro - CSDDL.it - Centro Studi Diritto Dei Lavori Centro Studi Diritto dei Lavori - Bisceglie - A cura dell'Avv. Antonio Belsito e del Prof. Gaetano Veneto https://www.csddl.it/csddl/riforma-del-processo-del-lavoro/3.html Fri, 12 Mar 2021 13:01:02 +0000 Joomla! 1.5 - Open Source Content Management it-it Modifica Accesso alla giustizia ed affermazione della mediazione https://www.csddl.it/csddl/riforma-del-processo-del-lavoro/modifica-accesso-alla-giustizia-ed-affermazione-della-mediazione.html https://www.csddl.it/csddl/riforma-del-processo-del-lavoro/modifica-accesso-alla-giustizia-ed-affermazione-della-mediazione.html Accesso alla giustizia ed affermazione della mediazione:

una visione positiva, anche dopo la recente decisione della Consulta 

di Andrea Sirotti Gaudenzi 

La recente parziale bocciatura ad opera della Corte costituzionale dell’istituto della mediazione delle controversie imporrebbe di analizzare la novella del 2010 con una particolare attenzione al dictum del 24 ottobre 2012. Tuttavia, nel momento in cui si scrivono queste considerazioni, ancora non si dispone delle motivazioni della decisione resa dalla Consulta, la quale si è limitata a diffondere un breve comunicato stampa in cui si fa presente che l’illegittimità costituzionale è stata dichiarata «per eccesso di delega legislativa del d. lgs. 4 marzo 2010, n. 28, nella parte in cui ha previsto il carattere obbligatorio della mediazione»[1]. A chi scrive sembra che il presunto eccesso fosse stato sanato dagli interventi legislativi sul d.lgs. n. 28/2010[2]. Tuttavia, rigore e serietà impongono di non poter commentare un provvedimento di cui è stato diffuso solo una sintesi estrema. Ad ogni modo, in questa sede, ci si limita ad evidenziare sommessamente che un «vizio procedurale» nell’adozione di una norma non dovrebbe essere ritenuto sufficiente per cancellare quanto di positivo possa rappresentare l’istituto, peraltro recentemente oggetto di pareri favorevoli da parte delle Istituzioni dell’Unione europea e sicuramente in grado di rappresentare uno strumento deflattivo del contenzioso[3].

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info@codexa.it (di Andrea Sirotti Gaudenzi ) Riforma del processo del lavoro Mon, 19 Nov 2012 19:21:51 +0000
Il giudizio di impugnazione del licenziamento https://www.csddl.it/csddl/riforma-del-processo-del-lavoro/il-giudizio-di-impugnazione-del-licenziamento.html https://www.csddl.it/csddl/riforma-del-processo-del-lavoro/il-giudizio-di-impugnazione-del-licenziamento.html

IL GIUDIZIO DI IMPUGNAZIONE DEL LICENZIAMENTO

Il nuovo rito introdotto dalla legge di riforma

del mercato del lavoro

 

di Antonio Belsito

 

articolo pubblicato sulla rivista giuridica telematica www.dirittodeilavori.it, anno VI n. 3, settembre 2012, Cacucci, Bari

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info@codexa.it (di Antonio Belsito) Riforma del processo del lavoro Mon, 24 Sep 2012 09:55:06 +0000
Proggetti di riforma del processo del lavoro https://www.csddl.it/csddl/riforma-del-processo-del-lavoro/proggetti-di-riforma-del-processo-del-lavoro.html https://www.csddl.it/csddl/riforma-del-processo-del-lavoro/proggetti-di-riforma-del-processo-del-lavoro.html PRASSI AMMINISTRATIVA E PROFILI PROCEDURALI:

Progetti di riforma del proceso del lavoro. Le linee guida tracciate daille Relazioni Parlamentari

(da www.dirittodeilavori.it Anno II, n. 1)

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dipierro@csddl.it (Clarenza Binetti) Riforma del processo del lavoro Thu, 19 Nov 2009 14:06:26 +0000
Disegni di riforma del processo del lavoro https://www.csddl.it/csddl/riforma-del-processo-del-lavoro/disegni-di-riforma-del-processo-del-lavoro.html https://www.csddl.it/csddl/riforma-del-processo-del-lavoro/disegni-di-riforma-del-processo-del-lavoro.html Proposte formulate sino al 2007

Disegni di riforma del processo del lavoro

I progetti di Riforma n.1047 (Salvi - Treu) e n.1163 (Sacconi), rispettivamente del 28 Settembre 2006 e 14 Novembre 2006, si collocano nel difficile contesto di ipercritica - determinata dall’eccessivo allungamento dei tempi processuali - che pervade il processo del lavoro.

Tali disegni di legge tendono a conferire celerità alle Controversie di Lavoro, mediante l’adozione di strumenti alternativi della giustizia ordinaria già ampiamente sperimentati con successo in altri paesi Europei: le ADR (alternative dispute resolution).

Il primo provvedimento (n. 1047/2006), risulta essere incentrato su cinque importanti novità:

1) un'impostazione semplificata del procedimento, maggiore fluidità delle procedure e abbandono di eccessivi formalismi, raggiungibili mediante il requisito della volontarietà (a discapito dell’obbligatorietà) del tentativo di conciliazione valevole solo verso talune tipologie di controversie;

2) procedure d’urgenza che rivestono le forme tipiche di un’azione sommaria che si conclude con un’ordinanza, reclamabile in appello, con un termine per l’impugnazione, previsto a pena di decadenza, di centoventi giorni. La competenza sarà del tribunale e l’ordinanza diventerà irrevocabile in mancanza di reclamo in appello;

3) nuove procedure di conciliazione e arbitrato, con conseguente istituzione di un apposito albo di conciliatori ed arbitri presso ogni sede  di tribunale;

4) onere della prova relativo al numero dei dipendenti in azienda e ai motivi che hanno condotto al provvedimento espulsivo gravante solo sul datore di lavoro;

5) inserimento di due nuovi articoli nel codice di procedura civile tesi a deflazionare il contenzioso anche in materia previdenziale ed assistenziale.

Il disegno dell’On. Sacconi n.1163 cerca vie per conferire maggiore certezza alle qualificazioni convenzionali potenziando l’applicazione dell’istituto della Certificazione dei contratti di lavoro prevista dalla legge Biagi. Si punta prevalentemente sull’ampliamento dei poteri delle Commissioni di Certificazione, nella logica del legislatore, terze, imparziali, autorevoli, istituite presso gli Enti bilaterali, le Direzioni provinciali del lavoro, le Università pubbliche e private e i Consigli provinciali dei consulenti del lavoro.

Tali Commissioni potranno eventualmente esperire il tentativo di conciliazione nelle Direzioni Provinciali del Lavoro, nelle sedi sindacali nonché dinanzi alle Camere Arbitrali. Queste ultime potranno anche ricevere mandato dalle parti nel quale dovrà essere indicato il termine per l’emanazione del lodo, le norme che la commissione dovrà applicare per giungere alla decisione di merito, i principi generali dell’ordinamento cui si dovrà far riferimento per pervenire ad una decisione nel rispetto dei principi di equità.

Il lodo, anch’esso oggetto di riforma come l’intero istituto dell’arbitrato, con efficacia di titolo esecutivo ex art. 474 c.p.c., sarà impugnabile in unico grado solo  per quei vizi che possono aver intaccato la manifestazione di volontà negoziale delle parti o degli arbitri.

Importantissima è la novità di cui all’art.5 del disegno di legge, che modifica l’art.410 c.p.c. in tema di tentativo obbligatorio di conciliazione, nonché la previsione in merito all’introduzione di validi meccanismi tesi ad anticipare le ragioni poste a fondamento delle domande affinchè siano aumentate le possibilità di mediazione.

Si introduce, inoltre, un meccanismo con validi incentivi, per chi desidera ricorrere alla via conciliativa non più obbligatoria, individuabili in:

1) una valutazione ad opera del Giudice, in sede di decisione su un provvedimento di condanna o di quantificazione delle spese processuali, del comportamento tenuto dalle parti durante l’esperimento del tentativo di conciliazione;

2) un beneficio previsto dall’abbattimento, in misura pari al 50% dell’aliquota applicabile per il calcolo dei contributi di previdenza e assistenza sociale e della ritenuta ai fini dell’imposta sul reddito, su ciò che è stato quantificato in sede di conciliazione a favore della lavoratrice o del lavoratore.

Sicuramente apprezzabile è la ratio che le due proposte di riforma sottendono, improntata al perseguimento dei principi di equità, celerità, efficienza nel pieno rispetto dell’economia processuale, anche se, prima di qualsiasi valutazione di merito, converrà attendere l’eventuale “prova sul campo” nelle aule di giustizia. 

 

 

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info@codexa.it (di Clarenza Binetti) Riforma del processo del lavoro Mon, 02 Nov 2009 12:12:22 +0000
Progetti di riforma anche per l'arbitrato https://www.csddl.it/csddl/riforma-del-processo-del-lavoro/progetti-di-riforma-anche-per-l-arbitrato.html https://www.csddl.it/csddl/riforma-del-processo-del-lavoro/progetti-di-riforma-anche-per-l-arbitrato.html PROGETTI DI RIFORMA ANCHE PER L’ARBITRATO

Le due proposte di riforma nn. 1047 e 1163 (rispettivamente di SALVI-TREU e di SACCONI presentate al Senato il 28/09/06 e il 14/11/06) fondamentalmente improntate a garantire una qualche celerità e certezza alle controversie di lavoro realizzabili attraverso l’adozione di validi strumenti alternativi alla giustizia ordinaria già da tempo sperimentati con successo nei paesi comunitari (le A.D.R. ovvero Alternative Dispute Resolutions) propongono specifiche procedure d’urgenza giudiziali che prevedano la via conciliativa arbitrale.

Il disegno di legge n. 1047 - dopo aver posto particolare attenzione alle metodologie di formnazione degli arbitri e dei conciliatori, prevedendo l’istituzione di un apposito albo ed indicando i requisiti necessari per l’iscrizione subordinata, dopo il primo anno di applicazione della nuova disciplina, alla frequenza di appositi corsi di formazione - regola anche l’impugnabilità del lodo, per qualsiasi vizio davanti alla Corte di Appello nonché l’esecutività dello stesso nonostante l’impugnazione.

Anche il disegno Sacconi propone un lodo - avente efficacia di legge tra le parti perché frutto della loro volontà contrattuale - impugnabile in unico grado solo per quei vizi che potrebbero aver intaccato la manifestazione di volontà negoziale delle parti o degli arbitri nonché avente efficacia di titolo esecutivo ex art. 474 c.p.c., nonostante l’impugnazione.

(Febbraio 2007)

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info@codexa.it (di Antonio Belsito) Riforma del processo del lavoro Mon, 02 Nov 2009 12:08:59 +0000